martedì 23 dicembre 2014
GOVERNO DISTRATTO O ?
Il Governo Crocetta ha dimenticato gli Operatori degli Sportelli Multifunzionali, non sapendo o ignorando che in Sicilia sin dal 2001 fu fatta la scelta di individuare, negli oeratori della formazione professionale riqualificati nelle figure di Orientatori, Integratori e Progettisti, i soggetti deputati in base al d.lgs.181/00 a fornire ai disoccupati siciliani i servizi di orientamento al lavoro . In Sicilia non è stato seriamente formato altro personale in tali servizi obbligatori per legge e che la Regione deve fornire per il tramite dei suoi uffici. Oggi gli operatori degli Sportelli Multifunzionali sono sospesi dal lavoro e nessuno eroga più i servizi di orientamento anche se gli uffici del lavoro siglano col lavoratore il patto d'azione ben sapendo che non forniranno loro tale servizio. E' il solito dramma che ha portato la Sicilia allo sfascio, tutti tronfi di sé e nessuno sa cosa fare. Cari colleghi siamo sotto il cielo del gattopardo. Speriamo che il Nuovo Anno porti consiglio ai tronfi e faccia trovar loro la strada per portar la Sicilia fuori dalle secche.
AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO NUOVO.
martedì 17 giugno 2014
Ma Crocetta lo sa?
Da notizie di stampa sembrerebbe che vi sia un’indagine
della Corte dei Conti sul reclutamento degli operatori del progetto “Spartacus”
del CIAPI di Priolo.
Detto così sembra che si tratti di personale cui è stato
“garantito” il lavoro per sei mesi.
Certamente per come tutta la vicenda degli Sportelli
Multifunzionali è stata trattata dagli organi di stampa e dai sindacati
sembrerebbe proprio così. Ma è veramente così?
Quando si parla degli Sportelli Multifunzionali occorre
ricordare che la Regione Sicilia in virtù dell’art.17 dello Statuto Siciliano
entro i limiti dei principi ed interessi generali può emanare leggi , anche
relative all’organizzazione dei servizi in diverse materie, tra cui al comma f)
dell’art.17 si legge: “ f) legislazione sociale: rapporti di lavoro, previdenza
ed assistenza sociale, osservando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato;”.
Ciò vuol dire che nell’erogazione dei servizi per l’impiego
la Regione può, rispettando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato, organizzarsi
autonomamente ed è ciò che ha fatto.
Infatti sin dal 1996, in ottemperanza delle direttive
comunitarie sul lavoro e alle norme Nazionali, tra le quali la legge 28
febbraio 1987 n.56 che all’art.24 prevede l’istituzione delle agenzie per
l’impiego che avrebbero dovuto operare in coordinamento con gli osservatori
nazionali e regionali del lavoro, nonché
con i servizi preposti all’orientamento e alla formazione professionale per
svolgere attività utili al fine di incentivare l’incontro tra domanda ed
offerta di lavoro e promuovere iniziative volte ad incrementare
l’occupazione, la Regione Siciliana con finanziamenti europei ha riqualificato
nelle figure di orientatore, esperto di integrazione, progettista parte dei
formatori dipendenti a tempo indeterminato degli Enti ex legge 24/76.
Tale riqualificazione avvenne mediante espletazione di un
vero e proprio concorso pubblico, anche se limitato ai soli operatori della
formazione professionale, e successivo corso di formazione con esami finali.
Tale personale anziché essere inserito in seno ai servizi
per l’impiego fu lasciato in carico agli Enti di provenienza e nel 2001 furono
varati gli Sportelli Multifunzionali.
In virtù dell’art.14 dello Statuto la Regione scelse di
organizzare i servizi di orientamento al lavoro varando gli Sportelli
Multifunzionali che sino al 14 ottobre 2013 hanno assicurato tale servizio.
Successivamente dal 23 ottobre 2013 al 23 aprile 2014 tale servizio è stato
assolto col progetto Spartacus.
Dal 23 aprile 2014 l’attività di orientamento non viene
espletata.
Tale attività non è un optional ma un preciso obbligo di
legge previsto dai d.lgs.181/00 e dal d.lgs.297/02 a cui la regione non può
sottrarsi e da cui discende anche il mantenimento dello “status” di disoccupato
stante che il disoccupato entro tre mesi dalla dichiarazione di disponibilità
deve essere sottoposto a colloquio di orientamento.
Ma chi sono gli orientatori degli Sportelli Multifunzionali?
Coma da declaratoria del CCNL settore formazione
professionale per accedere alla qualifica di orientatore di sistema nei sevizi
formativi occorre essere in possesso del diploma di laurea e qualifica
professionale nel settore o di un diploma di scuola media superiore con
esperienza come formatore e relativa qualifica professionale.
Non è facile rinvenire tra il personale in organico alla
regione personale in possesso di tali qualifiche perciò il personale degli
Sportelli Multifunzionali è indispensabile per i servizi di orientamento al
lavoro che la Regione deve assicurare ai disoccupati.
Ma quali sono le conseguenze della chiusura degli sportelli
e la mancata erogazione del servizio di orientamento?
E’ su questo che forse dovrebbe indagare la Corte dei Conti
in quanto se tale situazione continua a persistere l’INPS continuerà ad erogare
l’indennità di disoccupazione a personale che non ha adempiuto all’obbligo di
orientamento anche se non per colpa sua.
Si profila certamente un danno erariale che gli operatori
degli Sportelli Multifunzionali sino al 23 aprile scorso hanno evitato restando
al loro posto fornendo il servizio di orientamento e le politiche attive del
lavoro ai cassaintegrati e disoccupati senza scioperare e senza percepire gli
stipendi per molti mesi e ancora oggi aspettando di ricevere ben oltre dodici
mesi di stipendio.
Questi sono gli operatori degli Sportelli Multifunzionali.
Lavoratori che anziché fare come tutti gli altri lavoratori quando non ricevono
per tempo lo stipendio ed incrociare le braccia, sono invece stati al loro
posto di lavoro dando assistenza a quanti si sono rivolti a loro.
Oggi questi lavoratori sono “sospesi” dal lavoro, ma il
danno non è solo loro ma anche e soprattutto di quanti, disoccupati e
cassaintegrati, che dovrebbero essere sottoposti ad attività di orientamento,
potrebbero vedersi richiedere indietro dall’INPS le somme loro erogate.
Il lavoro degli operatori degli Sportelli Multifunzionale
non è assistenzialismo ma lavoro “professionalmente qualificato” per il quale
la Regione negli anni dal 1996 al 2001 ha speso decine di miliardi di lire per
la loro qualificazione e che ora non si sa che fine faranno.
Ma il Presidente Crocetta è stato informato di ciò o gli
sono state date informazioni non corrette e confuse?
Chi potrebbe essere chiamato dalla Corte dei Conti a
rispondere del possibile danno erariale?
L’INPS già in occasione dei cantieri di lavoro ha chiesto il
controllo e la verifica che tutti i lavoratori avviati ai cantieri di lavoro
avessero svolto l’attività di orientamento pena la restituzione delle somme
erogate.
Settimo Currao
martedì 10 giugno 2014
RIPARTIRE SENZA SPESE
L’economia italiana è certamente priva di risorse naturali
se si eccettua il sole, le coste e i beni culturali per cui la ripresa
economica stenta parecchio.
La burocrazia e la forte tassazione sul costo del lavoro complicano
le cose e sono di ostacolo alla ripresa.
Pensare che si possa incentivare la ripresa senza un
allentamento del “patto di stabilità” che impedisce gli investimenti pubblici,
anche degli Enti virtuosi, è complicato.
Però si potrebbe pensare ad un modo di favorire gli investimenti
privati nel settore delle rinnovabili e dell’investimento nei beni culturali.
Le banche italiane hanno ricevuto dal governo un forte
regalo con la ricapitalizzazione della Banca d’Italia e sarebbe ora che
mettessero nel circuito economico le somme ricevute dalla BCE.
Il governo dovrebbe impegnare le banche italiane a
finanziare con mutui decennali gli
investimenti privati nel settore delle rinnovabili e delle ristrutturazioni
edilizie.
Se il Governo “garantisse” gli investimenti degli italiani
tramite la Cassa Depositi e Prestiti e “obbligasse” le banche ad emettere mutui
a tasso agevolato non superiore al 4% di cui solo il 50% a carico dei cittadini
investitori ed il resto a carico dello Stato, tale operazione da sola ritengo
possa rimettere in moto l’edilizia che è il vero motore della ripresa.
Da solo un investimento di un miliardo di euro genererà
circa 200 milioni di entrate per iva e circa 230 milioni per irpef.
Lo Stato facendo da “ garante “ “incasserà” notevoli somme
che potrà a sua volta mettere in circolazione .
Il tutto con un aumento dell’occupazione diretta ed indotta.
Va da sé che tale operazione necessita di una burocrazia
snella ed efficiente.
Facendo lo Stato da garante con le banche è lo Stato che
vanterà ipoteca sui beni degli italiani e non le banche.
Sono solo appunti per enunciare un principio suscettibile di
approfondimento.
Settimo Currao
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